06 Ott Route 66: on the road sulla Mother Road
La Route 66 è la strada del sogno americano, la Mother Road, ovvero “la madre di tutte le strade”, come l’ha definita nel 1940 John Steinbeck nel suo romanzo The Grapes of Wrath (Furore).
Percorrerla dall’inizio alla fine è sicuramente un’esperienza unica nel sul genere: un viaggio nel tempo attraverso paesaggi mozzafiato e strade senza fine.
Città fantasma, vecchie gas station trasformate in musei, trading post polverosi, drive-in ancora attivi e diner pittoreschi sono alcune delle testimonianze del passato che ti accompagneranno lungo questo viaggio. Un viaggio alla scoperta della vera America, un viaggio che può durare dalle due settimane ai due mesi a seconda del tuo tempo a disposizione, un viaggio in cui immergersi nella natura e perdersi un po’.
UN PO’ DI STORIA: CHE COSA È LA ROUTE 66
La United State Route 66 o Route 66 è una highway (una strada a carattere nazionale, per noi potrebbe essere paragonata a una superstrada) statunitense. È stata una delle prime highway federali e fu aperta l’11 novembre 1926.
Originariamente collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica attraversando Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California: 8 stati, per un totale di 3.755 chilometri (2.448 miglia) percorsi, 365 giorni all’anno.
Per decenni la Route 66 fu usata per la migrazione verso ovest, specialmente durante il Dust Bowl tra il 1931 e il 1939, periodo in cui una serie di tempeste di sabbia colpirono gli Stati Uniti centrali e il Canada.
Come tutte le highways, anche la Route 66 aveva il fondo in terra battuta. Grazie agli sforzi dell’Associazione della Route 66, nel 1938 divenne la prima superstrada completamente asfaltata.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Route 66 divenne una delle strade più trafficate e servì per spostare materiale militare da una parte all’altra del paese.
Per anni la Route 66 fu il fulcro di tutte le città che attraversava, la compagna di viaggio di camionisti e la speranza per tutte quelle persone in cerca di avventura o di una vita migliore.
L’inizio della fine della Route 66 fu nel 1956, quando il Presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower firmò il Federal-Aid Highway Act (l’Atto per l’aiuto federale per le autostrade).
L’aumento del traffico e la necessità di avere collegamenti sempre più diretti tra città e paesi, portarono a un graduale mutamento della Route 66. Alcune tratte furono allargate fino a 4 corsie, altre vennero completamente sostituite da nuove autostrade.
La US Route 66 fu ufficialmente rimossa dal sistema delle highway nel 1985, quando insieme alle altre fu rimpiazzata dal sistema di Interstate Highway System. Oggi la strada esiste ancora e prende il nome di Historic Route 66.
I SOPRANNOMI DELLA ROUTE 66
Con il passare degli anni, la U.S. Highway 66 ha ricevuto diversi soprannomi:
- La Grande Via Diagonale – Subito dopo essere stata decisa la sua costruzione, la Route 66 assunse questo nome a causa del suo andamento diagonale, al contrario delle altre Highways.
- Il corso dell’America – Pubblicizzata così dalla U.S. Highway 66 Association per promuoverla. Il soprannome fu reclamato anche dai supporters della U.S. Highway 40, ma il gruppo della Route 66 ebbe maggiore successo.
- La strada madre – Così battezzata da John Steinbeck nel libro The Grapes of Wrath (Furore), questo nome è utilizzato ancor oggi.
- La Highway di Will Rogers – Ufficialmente chiamata così dalla U.S. Highway 66 Association nel 1952. La targa che dedica la strada all’umorista si trova ancora all’estremità occidentale della strada, a Santa Monica (California).
LA ROUTE 66 OGGI
Quando la Route 66 venne dismessa, i vari tronchi della strada vennero trattati in modi molto diversi. Per molte città divenne un collegamento commerciale con le interstate. Alcuni tratti diventarono strade statali, locali, private o addirittura abbandonate. Con un’attenta pianificazione (e le giuste mappe), più dell’ottanta percento del tracciato originale e delle varie modifiche possono essere percorsi ancor oggi.
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