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IL MIO POSTO NEL MONDO.

A volte mi chiedo che cosa voglio fare da grande. Si, lo so, ho 39 anni e ancora penso a cosa farò da grande. A chi si sta domandando “ma non è un po’ tardi?” io rispondo forse.
Forse, perché nella vita si va avanti, si cresce, si evolve, si cade, ci si rialza e si può anche cambiare strada. Ripenso al film The Big Kahuna e al monologo finale in cui a un certo punto viene detto: “Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno”.

 

Ho passato anni a cercare di capire quale fosse il mio posto nel mondo, sentendomi in colpa per il fatto di non avere un’unica risposta. Si, perché sono tante, forse troppe, le cose che mi piacciono e sceglierne solamente una mi è sempre sembrato limitante. E se per caso, proprio con una scelta, escludessi dalla mia vita la cosa più importante? E se mi perdessi un pezzo per strada? E se…?
Un po’ alla Sliding Doors, se avessi preso quella metro, quel giorno, che cosa sarebbe successo? Se fossi andata a Berlino a lavorare, che cosa sarebbe cambiato? Sono le scelte che facciamo che determinano la persona che siamo. In tutte le aree della nostra vita. Anche la più piccola delle decisioni.

 

Ho sempre provato una profonda ammirazione per le persone che già a sei anni sapevano che volevano fare i dottori, i veterinari, le maestre, ecc. Sapevano. Loro sapevano quale sarebbe stato il loro posto nel mondo e così è stato. Sono cresciuti, hanno fatto studi che li hanno portati dove volevano e oggi sono medici e insegnanti felici. Semplice, pulito, lineare. Forse.

 

Ho passato anni in cerca del mio lavoro, cambiandone talmente tanti che mi servirebbe una giornata intera per elencarli.
E ho passato anni a sentirmi inadeguata rispetto alle altre ragazze perché ero sempre quella diversa, la pecora nera del gruppo: quella senza fidanzato, quella che lasciava il suo lavoro perché insoddisfatta, quella che faceva le pazzie, quella che prendeva e partiva senza un motivo apparente. Quella fuori dal gruppo, anche standoci dentro. E se le mie amiche, le persone che mi vogliono bene, facevano fatica a capirmi pensate che cosa poteva pensare di me il resto del mondo.
Mi sono sentita criticata e giudicata, ho visto dita puntate contro di me e i miei comportamenti, ho percepito parole non dette (leggendo perfettamente fumetti sui visi della gente) e mi sono sentita incompresa. Un po’ come il brutto anatroccolo, piccolo e nero, andavo in giro per il mondo sentendomi diversa e incompresa.

 

Essere fuori dagli schemi e distinguersi dalla massa è tanto divertente quanto frustrante, il problema è quando non è un modo di fare, ma un modo di essere. E il mio lo è sempre stato. Mi hanno insegnato a pensare con la mia testa, mi hanno detto di far valere le mie idee, mi hanno spiegato che bisogna lottare per quello che si crede e mi hanno fatto vedere che esprimere se stessi paga sempre. Beh, non mi hanno mai detto quanto fosse difficile e doloroso in certi momenti.
Questo cammino fatto di solitudine, si trasforma in una strada ricca di persone con cui camminare nel momento in cui accetti pienamente quello che sei: una pecora nera. E nel momento in cui tu lo accetti, il resto del mondo se ne accorge e inizia a trattarti in maniera diversa. Ci vorrà un po’, magari non sarà immediato, a volte sarà faticoso, ma di certo darà tante soddisfazioni.

ACCETTA IL CONSIGLIO, PER QUESTA VOLTA.

Tante persone non capiranno. Tante persone cercheranno in tutti i modi di mettervi i bastoni tra le ruote e farvi cadere. Rideranno di voi, vi prenderanno in giro, vi chiameranno con nomi che è meglio non ripetere.
Non importa. Andate avanti, non abbiate paura di essere voi stessi, perché è ora di fare una scelta: scegliere di essere la brutta copia di qualcuno oppure scegliere di essere voi stessi, e proprio per questo unici.
Perché è solamente essendo voi stessi, riuscirete ad ascoltare quello che mente e cuore vi dicono.

 

E sbagliate!
Non abbiate paura di sbagliare, sbagliate tanto, con piacere e consapevolezza. In questo modo, quando vi chiederanno che cosa volete fare da grandi potrete rispondere. Perché non importa il lavoro che andrete a fare, l’importante è che lo facciate con passione e amore. Solo queste due cose vi permetteranno di andare avanti nei momenti di difficoltà e di tirare fuori il meglio di voi.

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